martedì 20 novembre 2012

In slitta al galoppo verso Malga Lazins

Plan (Bz), passeggiata a cavallo © Luca Ferrari
Viaggio in slitta a cavallo tra le prime (abbondanti) nevi altoatesine della Val Passiria. Nella candida quiete montana di Plan.

di Luca Ferrari

Luce azzurro-glaciale. Tutt’intorno è solo neve e meandri immacolati. Orma dopo orma, il sentiero ammantato di bianco si fa strada tra la nascosta vegetazione e imponenti catene montuose. Oltre le Alpi Venoste (Ötztaler Alpen), dall’altra parte dell’orizzonte c’è l’Austria. In parte congelato, il delicato gorgoglio del Pfelderer Bach (torrente Plan) allieta il mio cammino fino alla malga Lazins, nel candido cuore della Val Passiria (Bz).

Lasciata la placida Lagundo, a pochi passi da Merano, con annessa tappa nel celeberrimo Castello di Scena dove i conti Spiegelfeld hanno aperto la loro storica dimora al Mercatino di Natale, dopo aver costeggiato il fiume Passirio, mi dirigo verso Plan (1.627 m s.l.m.)

Situato nella parte posteriore della Val Passiria, nel cuore del Parco Naturale Gruppo di Tessa. La mole nevosa aumenta sempre di più, fino a ricoprire l’intero paesaggio. A Plan lo smog non è un ospite gradito. Le autovetture dei non residenti devono restare fuori dal centro abitato. Dal 2007 il paese altoatesino ha aderito al progetto “mobilità dolce”, grazie al quale i turisti vengono accompagnati alle piste da sci con due minibus e un trenino gommato.

Per chi invece volesse concedersi una momento di rilassante romanticismo in mezzo alla natura, i tredici cavalli dell’allevamento Steinerhof sono pronti per regalare l’emozione di una indimenticabile passeggiata in slitta. Un’esperienza resa ancora più magica dalla genuina atmosfera natalizia (il servizio è comunque disponibile per tutto l’anno per una modica cifra di pochi euro a testa). A Plan l’impianto di risalita formato seggiovia è già in funzione non appena la neve fa la sua comparsa.

Inizio il mio cammino. Come nella migliore tradizioni dei sentieri di montagna, le indicazioni sono sempre puntuali e precise. Non solo la destinazione, ma anche il tempo stimato di percorrenza. Ogni tanto il bosco si dirada e tornano a dettare legge i colossi montuosi. Le nuvole scendono basse, e spesso le vette ne sono quasi interamente avvolte lasciando intravedere suggestivi spicchi di bianco. Nel silenzio dell’universo boschivo irrompono poi loro. 

Due slitte trainate da uno e due cavalli. Mi riprometto di salirci al ritorno. Per ora proseguo ancora sulle mie gambe, perso nelle tante figure che la neve è in grado di creare su alberi e rocce. Un piccolo nucleo nevoso è attaccato a un scarno ramo sporgente, come se fosse un abbraccio. Su un paio di massi riesco a distinguere una figura mostruosa e addirittura la sagoma di un nativo americano (guardare per credere).

Terminata l’ora abbondante di camminata in compagnia del Plan (Pfelderer Bach), torrente che termina la sua corsa nelle cascate di Moso in Passiria, il panorama esce definitivamente dalla macchia innevata, puntando verso la malga Lazins (1782 m s.l.m.). 

Vicino al maso a conduzione familiare, un gatto delle nevi con tanto di carrozza a più posti è pronto per portare in giro i suoi gestori. Il sentiero finisce qua. Volendo si potrebbe proseguire ancora, ma solo armati di ciaspole o di sci speciali. Facendo bene attenzione a dove si mettono i “piedi”.

Rigenerato da una tonificante sambuca, ad attendermi lì fuori, quando ormai il sole si è già coricato da un pezzo, c’è Vera. Vigoroso esemplare di razza Avelignese (Haflinger, dal nome della città bolzanina di Avelengo – Hafling), dal caratteristico mantello color ocra (palomino), che insieme al suo fedele cocchiere è pronta per riportarmi al campo base. Una calda coperta mi viene gentilmente offerta per difendermi dai fendenti del freddo sempre più incalzante. È tutto inutile. L’emozione di attraversare un bosco su di una slitta è tale da ignorare i gradi sempre più vicini allo zero.

Fatto ritorno a Plan, prima di perdermi nel piacere di una insuperabile fetta di strudel locale, mi prodigo in qualche carezza alla mia mansueta traghettatrice. La sua pelle è umida. Il crine diverso dai cavalli che normalmente conosco. Mi lascia un sapore particolare sulle mani, custode immortale dei segreti di queste montagne. Lascio l’aroma equina impressa sui palmi per tutta la notte. È il brindisi migliore che mi viene in mente di regalare a questo paesaggio, e a tutta la sua gentile comunità. Zum wohc (trad. alla tua)!

Valle Lazins (Bz), Alpi Venoste (Ötztaler Alpen) © Luca Ferrari
Plan (Bz), partenza della slitta © Luca Ferrari
Valle Lazins (Bz), in mezzo alla neve © Luca Ferrari
Valle Lazins (Bz), Alpi Venoste (Ötztaler Alpen) © Luca Ferrari
Valle Lazins (Bz), in mezzo alla neve © Luca Ferrari
Valle Lazins (Bz), Pfelderer Bach – torrente Plan © Luca Ferrari
Valle Lazins (Bz), slitta con cavalli © Luca Ferrari
Valle Lazins (Bz), slitta con cavalli © Luca Ferrari
Valle Lazins (Bz), Alpi Venoste (Ötztaler Alpen) © Luca Ferrari
Valle Lazins (Bz), in mezzo alla neve © Luca Ferrari
Valle Lazins (Bz), Pfelderer Bach – torrente Plan © Luca Ferrari

Valle Lazins (Bz), slitta con cavalli presso la malga Lazins © Luca Ferrari
Valle Lazins (Bz), slitta con cavalli presso la malga Lazins © Luca Ferrari
Valle Lazins (Bz), al galoppo sulla slitta con cavalli © Luca Ferrari
Valle Lazins (Bz), al galoppo sulla slitta con cavalli © Luca Ferrari
Plan(Bz), la slitta con cavalli © Luca Ferrari

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