lunedì 25 marzo 2013

Vinitaly 2009, primavera di vigne

Verona - VinItaly 2009, degustazione © Antonietta Salvatore
Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per un padiglione illuminato ché la diritta via era azzeccato. So ben com'i' v'intrai, in terra di Verona, al Vinitaly.

di Luca Ferrari, luca.goestowest@gmail.com
giornalista/fotoreporter – content writer

"...So ben com'i' v'intrai, tant'era pien di entusiasmo a quel punto che la verace via abbandonai. Ma poi ch'i' fui al piè d'uno stand giunto, là dove il palato chiedeva piacer, che m'avea d’estasi  cor compunto. Non me ne voglia il Divino Alighieri per questa personalizzazione dei suoi immortali (e infernali) versi, ma si alzi il sipario su quello che è il racconto della mia quarta avventura al VinItaly, nobile e leale fiera veronese, al cui fianco, si presentano i valorosi amici Agrifood e Sol.

Inizio in terra toscana. La vista (e l’assaggio) del vin Brunello mi riporta subito alla bellissima Montalcino. Ogni volta che la ritrovo nella mia mente mi riprometto sempre di ritornarci. Piccola perla della campagna senese nel cuore della Val d’Orcia a ridosso della provincia di Grosseto

Ormai ho qualche conoscenza nell’ambiente, e così fra un appunto e un altro trovo anche il tempo di fare qualche saluto. Ma sono a caccia di volti nuovi. Nuove storie. Passeggiando fra i giganteschi stand del VinItaly vengo rapito dal Salento (Le), e dall’affascinante storia della ditta “Michele Calò & figli”.

Nel servire una gustosa zuppa di ceci (accompagnata da un rosato della fertile terra pugliese), l’indomito padrone di casa narra di questi legumi come il cibo più antico dell’uomo. Perché è quando l’uomo smise di essere legato alla transumanza degli animali e iniziò a coltivare, che iniziò a progredire. Il pasto mi stimola l’appetito, così sospendo gli assaggi e mi dirigo all’Agrifood. E cosa trovo? Piccole astronavi di pane pronte per fare il pieno di primizie. 

Ci sono assaggi degni della tavola delle feste dei grandi visir. Potere contadino. Sapori un tempo giudicati poveri, e oggi richiesti da ogni dove. Un cesto di soffici pezzi di pane intinti in variegati oli da tutta Italia lasciano una sensazione cui nessuna descrizione farebbe amai abbastanza giustizia. Nel conficcare uno stuzzicadenti su un’oliva verde acceso, mi ritrovo pochi secondi dopo lanciato a tutta velocità sull’autostrada del gusto più raffinato.

Qual è la storia di questo frutto della Terra? Nell’assaporarlo vedo la frenesia dei commercianti al rallentatore. Vedo un uomo che tramanda al figlio l’amore per la terra. Vedo la fiducia che non ha saputo piegarsi al peso dei tanti alberi cresciuti prima e dopo di loro. Ricomincia così la storia.

E fu così le stelle tornaron a splendere.

Verona - VinItaly ‘09, il Toscana Wine Bar © Antonietta Salvatore
Verona - Agrifood ‘09, succulente prelibatezze © Antonietta Salvatore
Verona - Agrifood ‘09, nel regno della Pasta © Antonietta Salvatore
Verona - VinItaly ‘09 © Antonietta Salvatore
Verona - VinItaly ‘09, Osiride Chiaradia e con la colomba alla birra © Antonietta Salvatore
Verona - Agrifood‘09, pasta e ceci in Salento da Michele Calò & figli © Antonietta Salvatore
Verona - Sol ‘09, l’olio scorre come un fiume © Antonella Salvatore
Verona - VinItaly ‘09, vino prezioso e al fresco © Antonella Salvatore

Nessun commento:

Posta un commento