giovedì 23 gennaio 2014

I sapori ittici del Lido di Venezia

Lido di Venezia, frittura di pesce © Luca Ferrari
Viaggio culinario al Lido di Venezia. Passeggiando da un capo all’altro dell’isola tra spiaggia e Murazzi. Assaporando il pesce delle ricette marinare.

di Luca Ferrari

Il pesce domina tra i sapori del Lido di Venezia. Da San Nicolò a Malamocco, l’isola lagunare è una continua scoperta di scorci naturali e ricette. Il viaggio inizia sull’acqua, e dove se no. Niente battello via Canal Grande ma una prospettiva differente. Imbarcatomi al Tronchetto sul ferry boat (volgarmente linea 17), posso dominare al meglio il panorama salendo al primo piano dell’ampia imbarcazione su cui, per chi non lo sapesse, c’è posto anche per gli automezzi. Destinazione unica, il Lido di Venezia. Nessuna fermata intermedia.

Dopo le prime “falcate marine”, si entra nel Canale della Giudecca costeggiando il Molino Stucky. Superate poi la Chiesa del Redentore, l’isola di S. Giorgio e la Punta della Dogana, ecco apparire sulla sinistra Piazza S. Marco e Palazzo Ducale. Resta l’ultimo tratto di laguna veneziana prima di scendere al Lido.

Una traversata di poco più di mezz’ora e smonto a S. Nicolò, d’estate zona balneare con stabilimenti a pagamento e ampie porzioni di spiaggia libera. Il mio primo step culinario inizia proprio in questa zona, alla Trattoria La Battigia all’incrocio tra via Nicosia e via P. Orseolo, una tra le mete più apprezzate dal pubblico della Mostra del Cinema.

Le bolge veneziane sono ormai un lontanissimo ricordo. Qui ora, al Lido, sono immerso nel verde difeso strenuamente dalla popolazione. In sequenza provo succulenti porzioni di peoci al sugo, gnocchi con seppia, spaghetti col nero di seppia e per finire una soffice e profumata frittura di pesce (gamberi, calamari, seppie, etc.)

Passeggiando per il dedalo di viuzze del Lido, la giornata assolata mi spinge a entrare all’altezza del Blue Moon direttamente in spiaggia e iniziare un lungo assolo sabbioso. Lungo la battigia passo per gli stabilmenti (ora chiusi) di Des Bains, Consorzio, Quattro Fontane e via via gli altri fino a cambiare decisamente scenario (mare a parte), facendo il mio ingresso nel regno dei Murazzi.

Scogli, vegetazione selvaggia e dighe in pietra. C’è sempre qualcuno che prende il sole. Avvicinandomi sempre più alla quasi estremità settentrionale dell’isola, saluto il mondo naturale e rientro nella società nel borgo di Malamocco, camminando fino a Rio Terre Mercerie dove ad attendermi ci sono i gustosi cicchetti del bar Trattoria Ponte di Borgo tra baccalà mantecato o alla  vicentina, canocchie, sarde in saor e altre delizie.

Il viaggio di ritorno mi chiama. Passo alla strada principale. La grande arteria che attraversa tutto il Lido di Venezia. Ma prima di riprendere la strada verso chissà dove, mi concedo quale intenso minuto davanti alla laguna. Society, you’re crazy breed Hope you’re not lonely without me - Società, sei una razza strana/Spero non ti sentirai sola senza di me.

Venezia, l'approdo del ferry boat al Tronchetto © Luca Ferrari
Venezia, il ferry boat in manovra © Luca Ferrari
Venezia, il Molino Stucky © Luca Ferrari
Lido di Venezia, gnocchi con seppia © Luca Ferrari
Lido di Venezia, antipasto di pèsce © Luca Ferrari
La spiaggia fronte Mare Adriatico del Lido di Venezia © Luca Ferrari
I murazzi del Lido di Venezia © Luca Ferrari
Lido di Venezia, canocchie (canoce) © Luca Ferrari
Lido di Venezia, l'antico borgo di Malamocco © Luca Ferrari

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